La maledizione delle finestre sovreaesposte

Stefano manduzio

Stefano manduzio

Fotografo & Videomaker

La maledizione delle finestre sovraesposte

Ogni casa rappresenta una sfida per il fotografo, anzi, per la macchina fotografica perchè non vede come l’occhio umano. La nostra gamma dinamica, ovvero la capacità di vedere e distinguere i particolari dalle ombre più profonde alle alte luci è molto estesa. Per fare un esempio pratico; quando siamo al cinema, al buio durante la proiezione del film, riusciamo a vedere sia il film che il colore del maglione di quello che sta davanti a noi.

Ecco, la macchina fotografica per limiti tecnici non può farlo.

Esiste in ogni caso una soluzione che non può essere definita una tecnica fotografica ma un automatismo chiamato HDR che permette di unire diversi scatti di esposizione diversa. In pratica si mette la macchina fotografica sul cavalletto, si compone la scena e si scattano almeno 5 fotografie; da quella sovraesposta a quella sottoesposta.

Basta poi elaborare gli scatti con Photoshop o Lightroom o altri software, si correggono alcuni parametri ed il gioco è fatto. Si tratta dell’automatismo più utilizzato nel mercato immobiliare e si riconosce facilmente dai colori un po’ slavati e dall’immagine finale un po’ “pittorica”.

Ma soprattutto si riconosce dagli esterni delle finestre che appaiono piatti e finti. In basso un esempio HDR.

l’HDR è la soluzione più semplice e veloce per comprimere la gamma dinamica ma molto spesso non basta per risolvere il problema della luce abbagliante delle finestre. Soprattutto quando capita di fotografare saloni esposti a est nelle mattine soleggiate. E magari c’è anche un parquet riflettente.

Situazione difficile e imbarazzante per il fotografo che utilizza solo l’HDR per gestire il lavoro e che si trova costretto a chiudere al massimo le tende nella speranza di smorzare un po’ la luce.

Un’altra soluzione potrebbe essere quella di fotografare durante le giornate nuvolose. Ma penso che un fotografo deve conoscere altre strategie e tecniche per risolvere le problematiche di illuminazione.

Personalmente preferisco combattere la luce con la luce e averne il totale controllo. Non voglio dipendere dalla luce del momento anche perchè nella maggioranza dei casi la gamma dinamica è troppo estesa.

Grazie al flash creo un equilibrio generale perfetto per la macchina fotografica. Tutto diventa equilibrato: dalle ombre a ciò che si vede fuori dalla finestra. I colori sono brillanti e l’immagine finale è reale.

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SCATTO FINALE

La fotografia è sperimentazione e penso che l’agenzia immobiliare deve stimolare i fotografi a creare format nuovi. Come diceva Steve Jobs: BE DIFFERENT.

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